Descrizione
Nel 1908 Camillo Olivetti fonda a Ivrea la prima fabbrica italiana di macchine per scrivere, dando così origine a una delle più affascinanti storie industriali italiane, portata poi al successo internazionale e consegnata al mito dal figlio Adriano. Imprenditore, inventore, attivista politico, la personalità di Camillo è molto diversa da quella di Adriano; ma non si può capire fino in fondo l’uno senza conoscere l’altro, e non si può comprendere Camillo senza passare per questo spettacolo che ne ha saputo raccontare la voce e la storia.
Laura Curino e Gabriele Vacis portano in scena la storia di Camillo Olivetti. A raccontarla sono le donne della sua famiglia, la madre Elvira e la moglie Luisa, anche se sono tante le voci che si intrecciano in questo spettacolo: da quella irrequieta e a tratti comica dello stesso Camillo, a quelle dei suoi operai, fino alle voci degli abitanti di Ivrea, sempre in bilico tra diffidenza e ammirazione verso questo eccentrico e geniale inventore che avrebbe sconvolto per sempre la placida vita di una cittadina di provincia.