Giuseppe Rao

La tristizia degli uomini e dei tempi

Vita, pensiero e morte di Federico Cammeo

9,50

Descrizione

Il libro è un viaggio alla riscoperta di Federico Cammeo, il geniale giurista e intellettuale, nato nel 1872, tra i fondatori della scienza giuridica e del diritto amministrativo, e morto nel 1939 vittima, per usare le parole preveggenti dello stesso studioso, “della tristizia degli uomini e dei tempi”.
Cammeo è uno studioso poliedrico e ancora moderno.
Negli scritti si scaglia contro gli abusi del potere. Nella prima monografia del 1896 egli, liberale scevro da simpatie per le idee socialiste, si esprime a favore dell’intervento pubblico nella gestione dei servizi pubblici e inveisce contro i facili profitti assicurati dal capitalismo senza regole. Il libro fornisce un illuminante contributo al dibattito odierno sulla crisi dello Stato e sulla deriva liberista del capitalismo finanziario contemporaneo.
Nel 1905, nella commemorazione (inedita) del collega Racioppi, Cammeo disserta sul concetto di “maggioranza”, uno dei temi centrali nelle analisi sulle democrazie contemporanee.
Tra i capolavori di Cammeo la stesura – lui ebreo, che ha maturato grande interesse per la religione cattolica – delle leggi che daranno vita, nel 1929, allo Stato della Città del Vaticano, e la successiva monografia sull’ordinamento giuridico del nuovo Stato.
In qualità di avvocato partecipa al processo dello “smemorato di Collegno”, il celebre caso che appassiona gli italiani tra il 1927 e il 1930, ancora oggi oggetto di interesse.
In questo libro viene pubblicato un inedito di Cammeo: la Conferenza tenuta nel 1904 sul Giappone – Paese mai visitato dallo studioso – in cui emergono giudizi controversi.
A partire dal 1938 Cammeo, nel frattempo diventato Preside della Facoltà di giurisprudenza di Firenze, viene colpito, assieme a una moltitudine di innocenti, dall’infamia delle leggi razziali. Ne seguiranno solitudine e disperazione, la morte e, negli anni successivi, gravi lutti per la famiglia.
Giuseppe Rao ha scritto un libro senza tempo, destinato a diventare parte della nostra memoria, con cui ha inteso – anche grazie alle preziose testimonianze di Calamandrei, Carnelutti, Jemolo e altri studiosi del tempo – preservare dall’oblio la vita, i sentimenti e il magistero di un grande italiano.

Estratto

È nostro compito preservare dall’oblio la memoria di Federico Cammeo, uomo, intellettuale, scienziato del diritto e grande italiano, capace di segnare il suo tempo. Lo immaginiamo raccolto tra la quiete dei suoi libri, intento a meditare, chiuso nella turris eburnea del pensiero che gli faceva dimenticare la tempesta.

Giuseppe Rao

È dirigente generale della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Allievo e collaboratore del costituzionalista Paolo Barile; ha studiato negli Stati Uniti e svolto attività di ricerca in Italia, Francia e Regno Unito. È autore di saggi e articoli in tema di diritto costituzionale, telecomunicazioni, geopolitica, interesse nazionale, politiche industriali e cultura.